Il tifoso juventino e’ apolide, delocalizzato, trapiantato, infiltrato, sempre ospite e mai padrone.
Vi riportiamo per intero una lettera che spiega, secondo un tifoso nerazzurro, l’essere un tifoso juventino:
Il tifoso juventino e’ apolide, delocalizzato, trapiantato, infiltrato, sempre ospite e mai padrone.
Non ha appartenenza toponomastica, non ha citta’, si annida ovunque. Esso (sottolineo: esso) diventa tale per mancanza di legame alla sua terra, si lega alla squadra vincente, che diventa l’orfanotrofio degli sfigati. Si sa il matrimonio con la squadra del cuore e’ indissolubile, ma quello juventino e’ un matrimonio di interesse. Per loro la vittoria non sara’ mai goduta, vivendo da infiltrato, non potra’ mai gioire….. E’ degno rappresentante dell’Italia che truffa e ruba e sventola – di nascosto ovviamente – i colori più brutti del mondo.