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Suarez: “De Boer non ha più scuse, serve una figura interista e Zanetti non fa…”

Interviste
27 Ottobre 2016 15:18 Di Redazione
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Luisito Suarez ha parlato oggi a GazzaMercato di Inter-Torino: “L’importante è che abbia vinto e che Icardi sia tornato a segnare. Abbiamo sofferto un po’ in alcune circostanze ma le abbiamo gestite bene e siamo riusciti a vincere. Dobbiamo riuscire a chiudere prima le partite“.  Sul capitano nerazzurro ha poi proseguito: “Icardi è sempre stato il leader di questa squadra. Il libro ha scombussolato un po’ l’ambiente, è vero, ma c’è sempre e ieri l’ha dimostrato. Possiamo criticare com’è stata gestita la ‘problematica-libro’, il fatto che ne abbia pubblicato uno, però è importante che lui conduca la squadra e i compagni lo devono aiutare in questo. I comportamenti e gli atteggiamenti dei singoli vanno sistemati nel tempo, in privato, con la società“.

22 May 2010, final Champions League  "Bernabeu Stadium". ©  Francesco Saya /Gazzetta dello Sport Bayern Munchen Inter . in the photo. Luisito Suarez  - INTER MADRID FINALE CHAMPIONS LEAGUE 2010 - fotografo: FRANCESCO SAYA

L’ex campione nerazzurro ha fiducia nell’attuale tecnico: “De Boer ormai deve solo vincere, non ha più scuse e non può più averne. Il calcio ha fretta, nessuno vuole aspettare. L’allenatore è sempre la parte più debole di quelle in gioco, sia che abbia o sia che non abbia tutte le colpe. I club spendono soldi senza pensare alle conseguenze che tale decisione possa comportare in relazione alla situazione dell’ambiente societario. Io spero che non lo esonerino”.

Suarez auspica una figura italiana in società: “Serve qualcuno che abbia anche giocato nell’Inter e che conosca bene l’ambiente e lavori con amore e passione per questi colori. Non capisco perché non vogliano mettere un personaggio del genere. Da Thohir ai cinesi, nessuno lo vuole ma servirebbe moltissimo. Zanetti? Non fa niente. Devono mettere qualcuno che faccia veramente. A mio parere, io che sono ormai lontano dalla vita interna dell’Inter, non mi pare abbia un ruolo decisionale. Sta lì come figura, come simbolo, ma non sembra coprire assolutamente una posizione di responsabilità”.