Ancora Pioli in conferenza: “Ho voluto io Samuel. Gabigol? Gioca chi può farci vincere”

Ecco la seconda parte della presentazione di Stefano Pioli alla stampa: “L’obiettivo per questa stagione? Sarei contento se ottenessimo la Champions League. Ci sono tante partite ancora da giocare, l’anno scorso eravamo primi e sappiamo come è finita. Non sono qui a vendere facili illusioni, non so quanto ci metteremo ma abbiamo il tempo per centrare l’obiettivo“.

Meglio partire con il derby? “Ci aspetta una grande partita, l’Inter ha dimostrato in match importanti di trovare motivazioni adatte e avere qualità per far bene. La proprietà e la società mi daranno tutto il supporto necessario“.

Difesa a quattro? “Non c’è un sistema vincente, si tratta di concetti di gioco e interpretazione. Credo che all’inizio sia sbagliato cambiare troppo, abbiamo subito partite importanti. La sosta mi permetterà di prendere confidenza con tutto l’ambiente nerazzurro. Troverò tutta la squadra solo pochi giorni prima del derby e credo che giocheremo a quattro“.

La condizione atletica è uno dei primi punti in agenda? “Col mio staff facciamo tutte le valutazioni possibili, adesso è troppo presto per dirlo. Prediligo un calcio intenso e aggressivo e gli allenamenti quotidiani andranno in quella direzione“.

Cosa ha chiesto alla società? “Compattezza, unione, supporto e me lo stanno dando. Sappiamo che il cammino non sarà semplice, dobbiamo tornare nelle posizioni di vertice lavorando duramente giorno per giorno“.

Sulla definizione di normalizzatore: “Ho cercato sul dizionario…ma non è molto adatto. L’Inter vuole qualcosa in più della normalità e io cerco di sfruttare il potenziale importante che abbiamo. Spero che a fine stagione mi definirete un potenziatore“.

Natale è fondamentale per la preparazione? “Sì ma la sosta non è così ampia per permettersi un richiamo di preparazione. Giorno dopo giorno dobbiamo cambiare qualcosa, il metodo di lavoro. I giocatori devono dare piena disponibilità, ho trovato nei loro occhi la volontà di cambiare passo. Il lavoro di tutti i giorni ci permetterà di migliorare. Abbiamo bisogno di idee di gioco e principi chiari, di giocare con entusiasmo“.

Segna solo Icardi, ci sono altri che hanno un buon numero di gol nelle gambe? “Sono contentissimo di poter allenare Icardi, che ha grande talento. Può essere un bell’esempio da seguire sul campo. Abbiamo tanti giocatori che possono segnare: esterni, seconde punte, centrocampisti. Un obiettivo è occupare meglio e con tempi migliori l’area avversaria“.

Su Gabigol: “Tutti i giocatori che possono farci vincere troveranno spazio. Gabriel ha qualità, si sta allenando molto bene, vedremo di volta in volta chi schierare ogni domenica“.

Come si descriverebbe: “Un professionista che non lascia nulla al caso, che lavora tanto, con uno staff competente. Cerco di sfruttare al massimo i giocatori a disposizione e qui ce ne sono molti di valore“.

Come sopporterà la pressione? “So di allenare un grandissimo club, tra i più importanti al mondo. Normale essere sotto pressione, è quello che volevo. Penso che la chiamata dell’Inter sia arrivata nel momento giusto della mia carriera. È più facile vincere giocando bene a calcio“.

Cosa si porta appresso dell’esperienza di Parma? “Nasce tutto dalla passione verso il calcio, il Parma mi ha dato la possibilità di cominciare. Sentivo che volevo provare a fare l’allenatore, Parma è la mia città, peccato che la prima esperienza non sia andata a buon fine. Ma la situazione non era facile“.

Sul problema del regista: “Importanti sono la mentalità e le posizioni sul campo. Non dobbiamo avere solo un giocatore che ci faccia muover palla. Ci vuole una manovra veloce e imprevedibile“.

Su Walter Samuel: “Ho chiesto io Samuel, avevo letto che era in società e l’ho conosciuto da giocatore. Credo sia una persona molto seria, umile e che può mettere a disposizione della squadra tanti valori. Conosce bene l’ambiente Inter e ne incarna i relativi valori. Può essere un collaboratore importante per la gestione del gruppo, è felicissimo come me. Ci può aiutare a crescere“.

Sul ruolo di Banega: “È un giocatore intelligente, si sa muovere, sa dare soluzioni di passaggio, inserirsi, verticalizzare. Non può che essere utile alla manovra per trovare tante soluzioni di gioco“.

Cosa è mancato all’Inter finora? “Non mi interessa il passato, tutti dobbiamo guardare in avanti. Non voglio perdere energie su ciò che non posso controllare. So che possiamo fare tanto e raggiungere traguardi importanti“.

Preoccupato da un possibile addio a fine stagione? “Non sono preoccupato per il mio futuro, sono solo concentrato. Alleno l’Inter e posso pensare solo a dare tutto e a pretendere tutto. Bisogna fare bene, abbiamo la qualità. Non conta niente il contratto e il mio futuro, conta solo il bene dell’Inter. Poi tutti gli allenatori sono legati ai risultati“.

Sulla difesa: “Non dovremo essere passivi quando non abbiamo la palla, cercando di rubarla agli avversari. Non conta un solo reparto ma tutta la squadra.

I tre punti cardine del suo lavoro all’Inter: “Lavoreremo su tutto quello che può darci dei vantaggi la domenica. Sappiamo di non avere tantissimo tempo, dobbiamo fare le cose per bene. Bisogna lavorare non tanto ma di qualità“.

L’aneddoto che la collega a Parma:Il gol di Sanremo che ci ha dato la promozione dalla C alla B, un’emozione incredibile. Da allenatore sono tanti ma non ho il tempo di guardarmi indietro, penso solo al presente e a quello che faremo“.