Perché il nero e l’azzurro sono i colori dell’Inter?

L’Inter è stata fondata nel 1908 grazie ad un gruppo di 44 dirigenti milanisti e dissidenti, che si sono riuniti nel ristorante milanese L’Orologio, per istituire un nuovo club del tutto autonomo. È nata così la Foot-Ball Club Internazionale: tra i padri fondatori ricordiamo il grande illustratore Giorgio Muggiani, dal quale è partita l’idea di rappresentare la società con i colori nerazzurri. Con queste parole è nata la storia dell’Internazionale:

“Questa notte splendida darà i colori al nostro stemma: il nero e l’azzurro sullo sfondo d’oro delle stelle. Si chiamerà Internazionale, perché noi siamo fratelli del mondo”.

Originariamente la maglia era una camicia di cotone pesante e flanella, perché si giocava quasi sempre nei primi mesi primaverili; il numero delle strisce variava a seconda di chi le cuciva (erano confezionate da sartorie artigianali o persino in casa, n.d.r.), quelle nere variavano da un massimo di tre ad un minimo di cinque, le azzurre da un minimo di tre ad un massimo di quattro. Ma perché proprio questo binomio di tonalità?

L’Inter è nata da una costola del Milan, quindi l’obiettivo era quello di scegliere colori che fossero agli antipodi di quelli rossoneri: all’epoca, non potendo disporre di pennarelli, si utilizzavano soltanto matite a due colori, rosse da unaparte e blu dall’altra. Simbolicamente è stato scelto proprio il blu/azzurro per opporsi al rosso del Milan.

Una storia tanto appassionante quanto unica. Questa è la storia della nostra Inter.