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Pedullà: “Kessié vuole tornare in Italia e ha scelto l’Inter. Le smentite e Brozovic…”

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18 Gennaio 2023 17:32 Di salvatore
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La verità su Franck Kessié, l’Inter e Marcelo Brozovic. Dialoghi in corso sull’asse Milano-Barcellona, ecco gli aggiornamenti di Alfredo Pedullà, esperto di mercato, sulla situazione:

Franck Kessié sta a Barcellona come un leone triste dentro la gabbia. Ben oltre le dichiarazioni ufficiali e i messaggi diretti o indiretti. Mortificato per la libertà che non può avere, per gli spazi sempre più ristretti. Lo chiamano il Comandante, adesso non è neanche un soldato semplice. Avrebbe dovuto pensarci prima, quando ha tenuto il Milan sulle corde, sottolineando come non sarebbe stato un problema economico, ribandendo che sarebbe stato rossonero a vita. Balle.

Kessié, l’Inter e Brozovic: la verità

Il Barcellona lo ha preso come ultima ruota del carro, soltanto per utilizzarlo come eventuale e futura plusvalenza. E lui stesso, il Comandante senza medaglie, avrebbe dovuto sapere che in quel centrocampo di giovani talentuosi difficilmente avrebbe trovato un pertugio. Al massimo avrebbe collezionato qualche spezzone. Adesso vuole tornare in Italia, ha scelto l’Inter e ha messo da parte le altre due o tre proposte che gli hanno presentato. Ma non dipende soltanto da lui, anche se il suo minutaggio in Catalogna è sempre più ai minimi. Andiamo oltre le smentite di circostanza, anche perché non stiamo parlando di un affare completato. Tuttavia Marotta e Ausilio non hanno escluso di sacrificare Brozovic che proprio il Barcellona aveva tampinato prima che Marcelo decidesse di rinnovare. Franck non si illude, ma vede l’altra Milano – quella nerazzurra – e aspetta, pur sapendo che non dipende soltanto da lui”, le sue parole.

fonte: https://www.fcinter1908.it/calciomercato/pedulla-kessie-scelto-inter/?fbclid=IwAR2GXYB2mHeiaPrNV7wHGSOKJJ6ikY46zLfSWRm_wzzuH0zZxM8ZjC1kT5g

Franck Kessié sta a Barcellona come un leone triste dentro la gabbia. Ben oltre le dichiarazioni ufficiali e i messaggi diretti o indiretti. Mortificato per la libertà che non può avere, per gli spazi sempre più ristretti. Lo chiamano il Comandante, adesso non è neanche un soldato semplice. Avrebbe dovuto pensarci prima, quando ha tenuto il Milan sulle corde, sottolineando come non sarebbe stato un problema economico, ribandendo che sarebbe stato rossonero a vita. Balle.