Moggi shock: “Ora vi dico cosa succede se incastrano la Juventus di Agnelli”
Sul quotidiano Libero c’è una lunga intervista a Luciano Moggi e porta la firma di Pietro Senaldi. L’ex D.G. della Juve ha parlato dell’inchiesta sui presunti rapporti tra Andrea Agnelli e gli esponenti della ‘ndrangheta. Il titolo cade proprio a fagiolo: “Se incastrano Agnelli come hanno fatto con me, stavolta crolla il calcio”.
Stralci dell’intervista a Luciano Moggi

“Il nome della Juventus è quello che fa più rumore, quindi quando si parte con un’inchiesta si prende quello. È la solita tecnica: anziché fare indagini a tappeto per estirpare il fenomeno, si confeziona su misura un capo d’accusa sul soggetto più importante e lo si dà in pasto ai media e accreditare il proprio lavoro. […]. In Italia se emergi ti tagliano la testa. L’unico problema di Andrea Agnelli è di aver fatto troppo bene”.
“Ha fatto rinascere la Juve dopo anni bui, coniugando perfettamente i successi sportivi al guadagno economico e si è affidato a collaboratori capaci come Marotta e Paratici. La storia della ‘ndrangheta è una caz***ta. (…) Quando ti occupi di calcio ti avvicinano migliaia di persone, magari anche solo per un selfie. Tu non puoi chiedere a tutti di esibire il loro casellario giudiziario. Può darsi che Agnelli abbia sottovalutato, di certo non sapeva”.
[…] Agnelli certo non conosceva i trascorsi di tutti i suoi interlocutori. Ma ammettiamo anche che li conoscesse superficialmente, la Federazione dovrebbe tutelarlo, anziché lasciarlo esposto. Calciopoli ha distrutto il calcio italiano, siamo stati eliminati due volte al primo turno dei Mondiali e in Europa facciamo ridere. Se si riapre il capitolo, finisce il calcio in Italia, non credo convenga a nessuno”.