Mancini: “Perché ho lasciato l’Inter? Ecco tutta la verità. Io alla Juve? Vi spiego”
L’ex tecnico nerazzurro, Roberto Mancini, torna a parlare nuovamente dell’Inter. Nella lunga intervista concessa a La Stampa l’ex doriano racconta, senza peli sulla lingua, tutti i motivi che l’hanno spinto a lasciare, non senza rimpianti, la panchina nerazzurra. (Anche se Ivan Zazzarroni la pensa diversamente sulle dimissioni di Mancini).
Le dichiarazioni di Roberto Mancini a La Stampa

“Non è questione di pazienza, all’Inter si era creata una situazione assurda, sempre più difficile da gestire, c’erano troppe persone che parlavano. Con me i cinesi sono stati perfetti. Mi è dispiaciuto andare via, sono sicuro che avremmo fatto un grande campionato. I ragazzi stavano migliorando, la mia Inter si stava preparando a rivincere, ma per lavorare bene serve la fiducia di tutti. Non c’è stato un momento preciso in cui ho pensato di lasciare. Diciamo che ho sperato fino in fondo che le cose si potessero aggiustare ma dentro di me sentivo che si era rotto qualcosa. La squadra non era stata costruita male, i giocatori hanno sempre dato l’anima, era impensabile che potessimo essere già pronti il 20 agosto”.
“De Boer ha detto che la squadra non correva ma è inesatto. Però lo perdono perché lavorare all’Inter in quelle condizioni non era facile, non conosceva nessuno, non lo hanno aiutato. Quindi è normale cercare delle scuse. Mi spiace che sia finita male, aveva bisogno di più tempo per ambientarsi. Appena ho lasciato l’Inter ho avuto tre offerte dalla Cina, li ho ringraziati e ho rimandato la questione. Adesso sono più attratto da altri campionati, soprattutto la Premier inglese. L’Inter è una squadra che va migliorata ancora ma lo sanno benissimo. Questo non toglie nulla a Gagliardini che è un ottimo giocatore, giovane e di qualità”.
“Quindi il campionato lo rivincerà la Juventus, ma l’anno prossimo, grazie alla forza di Suning, l’Inter potrà davvero giocarsela alla pari. Juve favorita? In certe partite può succedere di tutto, secondo me l’Inter non parte sfavorita, il filotto di vittorie in campionato non è casuale. Il fattore campo porta ai bianconeri sette- otto punti in più all’anno. Lo stadio conta. Vuole sapere cosa è successo al West Ham? Il nuovo Olympic Stadium non ha la stessa atmosfera di Upton Park, là c’era un clima diverso, più rumore. Me ne sono accorto anch’io qualche giorno fa andando a vedere la sfida contro il Manchester City. Dopo tre sconfitte è già stato fatto notare. Dybala? Sicuramente ha una classe immensa, è il grosso rimpianto dell’Inter. Lo avevano in mano, potevano offrire di più, invece, è finito alla Juventus. Tante volte i miei amici bianconeri mi hanno chiesto se allenerei la Juventus. E la risposta è sempre la stessa: sì, perché sono un professionista”.