Juve contro la moviola in campo, Marotta: “Non si può…”
Per i malpensanti questa notizia non sarà affatto sorprendente. La moviola in campo, inaugurata in modalità sperimentale nell’ultima giornata di serie A, non trova un ammiratore in Beppe Marotta, direttore generale e amministratore delegato della Juventus. La novità, caldeggiata decenni or sono da Aldo Biscardi, porta il nome di VAR: Video Assistante Referees. Durante Torino-Fiorentina e Milan-Sassuolo l’addetto al monitor non ha potuto però comunicare con l’arbitro e influire sulla partita; così sarà almeno fino al 2018 per due partite a giornata.
Tra un paio d’anni, infatti, la moviola in campo entrerà ufficialmente in vigore per la Coppa Italia. Ciò avverrà anche nel tentativo di riavvicinare alcuni appassionati di calcio delusi da errori arbitrali ricorrenti. Ma sulla Var Marotta ha dichiarato: “Deve essere molto moderata, anche per non essere invasiva sulla dinamica veloce del calcio, che non si può interrompere spesso. La nuova tecnologia ben venga se è utilizzata per determinati obbiettivi che sono quelli del gol non gol, o di dare riscontri al fuorigioco, ma non si deve togliere la soggettività dell’arbitro. Va impiegata per due o tre episodi nell’arco dei 90 minuti“.
Un appello a mantenere inalterata o quasi l’autorità del direttore di gara, che deve continuare a fischiare in base a quello che crede. Le immagini sono però qualcosa di oggettivo e qui la soggettività dell’arbitro non si capisce bene cosa c’entri.