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Inter sola contro tutti: c’è tanta voglia di Juve. E come spingono gli amici degli amici

4 Febbraio 2024 14:48 Di salvatore
3'

Attaccare fin da subito cercando di non far respirare l’avversario e chiuderlo all’angolo, ma rischiando di prestare il fianco alle ripartenze di Kostic e Vlahovic, o aspettare senza scoprirsi?

È questo il dilemma nel cercare di immaginarsi una sfida che vale 3 punti ma sulla carta molto di più.

Inter-Juventus è molto di più di una partita, anche se mai come questa volta contano solo i tre punti. Ma in fin dei conti entrambe si potrebbero accontentare di un pari.

Certo, giocando in casa i nerazzurri potrebbero sfruttare il fattore campo e in questi ultimi anni abbiamo imparato a conoscere quanto il tifo di San Siro può essere importante, ma Inzaghi sa perfettamente che sarà una partita a scacchi e non può farsi trasportare dalle emozioni.

Allegri l’ha sempre preparata allo stesso modo: difesa bassa, arroccata e ripartenze veloci. E in più di un occasione gli è andata bene. Ecco perché sarebbe sciocco servirgliela su un piatto d’argento prestando il fianco alle loro ripartenze.

Meglio coprire bene il campo senza correre rischi eccessivi, consci di avere una squadra forte e matura che ormai sa leggere i momenti della partita. Servirà calma, avere un giro palla veloce e preciso. Senza esasperazione, senza farsi prendere da nervosismi inutili.

Il sostegno di un San Siro tinto di nerazzurro sarà una spinta in più per cercare di avere la meglio in una sfida che sa di scudetto nella quale abbiamo perfettamente capito di essere soli contro tutti.

Non è più solo una partita di calcio. Ma anche spinte mediatiche unidirezionali, con gli amici degli amici sempre pronti a dare una mano. Hai voglia a parlare sempre di narrazione nerazzurra. Perché sappiamo già che ogni mezzo intervento sarà sviscerato dalle moviole pronte a trovare qualsiasi cosa pur di andare a parare sempre dalla stessa parte. Ormai l’abbiamo capito tutti e sinceramente ci siamo anche stufati di vedere ombre anche dove non ce ne sono.

Una volta l’arbitro era l’alibi dei perdenti oggi invece è diventata la Marotta League, poi fa niente se all’Inter vengono dati 3 rigori contro nelle ultime 3 partite o un rigore al minuto 100 richiamato dal VAR. Per non parlare dell’ultimo episodio di Firenze dove l’arbitro ci mette mezzo secondo al monitor a fischiare il rigore contro Sommer. Tra l’altro con una sola inquadratura.

Sia chiaro giusto fischiare le cose che meritano di essere fischiate, nessuno vuole regali o favori, il punto è un altro: non ci devono essere condizionamenti per spinte esterne, perché l’opinione pubblica chiede questo. Altrimenti si entra in un sistema che non è più calcio.

Quindi restiamo su un piano sportivo, senza gettare fango su quello che comunque sarà uno scontro tra due squadre che fino ad oggi hanno dimostrato di meritarsi quella classifica. Classifica che anche domenica sera resterà simile. Perché siamo solo a inizio febbraio e per iniziare ad avere delle idee più definite bisognerà attendere marzo inoltrato.

fonte: www.fcinter1908.it