Gabigol in lacrime con de Boer: i compagni di squadra lo descrivono così
Il colpo di mercato più rumoroso di Suning, il brasiliano Gabigol, non ha avuto ancora la possibilità di far vedere ai tifosi nerazzurri chi è e cosa sa fare. Il prezzo del cartellino, la presentazione in grande stile e forse anche il particolare soprannome non gli hanno di certo facilitato il compito. Scrive oggi la Gazzetta dello sport: “Il ragazzo si è ritrovato in una galassia sconosciuta e in affanno per gli errori commessi prima sul fronte Mancini e poi su quello De Boer. L’assenza di un progetto tecnico chiaro e i risultati mediocri hanno quindi complicato in modo esponenziale l’inserimento di Gabriel Barbosa“.

Non inserito in lista Uefa per motivi legati al fair play finanziario, non ha potuto nemmeno beneficiare dell’Europa League per mettersi in mostra. Con de Boer non è mai scoccata la giusta scintilla, “al punto che qualcuno lo avrebbe visto piangere” dopo che l’olandese nelle ultime gare non lo aveva nemmeno convocato, malgrado la panchina lunga da poter utilizzare in campionato. Scrive ancora la rosea: “Gabigol, garantiscono i compagni, non sarà il classico che arriva per primo alla Pinetina e la lascia per ultimo, ma in allenamento si impegna e non salta mai un giro. Al limite il problema è che l’ex Santos sembra un po’ chiuso nel suo mondo“.
“Che non sia un viveur che chiude le discoteche è soltanto un bene, ma raramente esce a cena con qualche compagno – Melo e Joao Mario le eccezioni – e se ne resta a casa con il numeroso clan che lo ha seguito da San Paolo. Compresi i genitori che non starebbero aiutando il figlio, mettendogli addosso eccessive pressioni. In casa tra l’altro ci sono pure il portavoce personale e il fisioterapista ex Santos voluto per trovare la forma migliore dopo un’estate no limits“.