De Boer prima di Sampdoria – Inter: “Kondogbia deve fare come Brozovic. Come voto mi do…”

Mister Frank de Boer si è presentato davanti ai giornalisti per la consueta conferenza stampa, alla vigilia di Sampdoria-Inter (fischio di inizio domani sera alle ore 20:45). Ecco le domande che gli sono state rivolte:

Nelle ultime partite ha schierato volutamente un’Inter più bassa?
Per me è molto importante che la squadra sia sempre compatta, in qualsiasi zona. Dobbiamo stare sempre in 25 metri e con l’Atalanta eravamo in 40 metri e non possiamo difendere così. Col Torino abbiamo avuto la disciplina giusta, poi quando si può pressiamo.

La Samp gioca e lascia giocare: sarà una bella partita?
Sì, dipende da noi, se siamo concentrati sono fiducioso in un buon risultato. Sempre con disciplina e con la nostra filosofia. Col Torino la squadra è stata molto unita, con un’unica idea, giocando insieme. La vittoria parte sempre dall’atteggiamento di squadra.

Sono importanti per lei le prossime tre partite e la fiducia di Suning?
Sì, c’è più tranquillità per tutti qui ad Appiano. La società ha fiducia nel progetto e nell’allenatore e si può lavorare meglio in un ambiente così. Se lavoriamo bene i risultati arriveranno.

Perché non riesce a recuperare Kondogbia?
Cerco di trattare tutti allo stesso modo, Brozovic ha dato una grande risposta. Sapeva di aver sbagliato, ha chiesto scusa ed è rientrato dopo tre settimane. È l’unica reazione che un giocatore può avere, allenarsi bene, capire le nostre aspettative sul suo ruolo in campo. Il comportamento di Brozovic è migliorato, ha capito cosa volevo da lui e così è potuto rientrare in squadra. Sta ai giocatori sfruttare le possibilità, tutti hanno le stesse possibilità di giocare e Marcelo ha giocato tre partite di fila. Kondogbia ha un infortunio non grave ma non sta bene per essere convocato per domani, anche se stava facendo meglio. Deve migliorare ancora.

Avendo vinto col Torino ora è più facile per lei lavorare?
Dobbiamo continuare così, con questo atteggiamento e disciplina. Poi possiamo cambiare alcuni dettagli. Voglio continuità, domani dobbiamo giocare come contro il Torino. Possiamo essere compatti più dietro o più avanti, ma dobbiamo essere sempre uniti e domani dobbiamo dimostrarlo.

Che pensa degli allenatori che si propongono per allenare l’Inter?
Penso che sono i procuratori a farlo, è normale. Fiutano la possibilità di lavorare in un grande club come l’Inter. Succede sempre così dappertutto. Le mie energie sono rivolte però dove serve, a come possiamo migliorare la nostra squadra.

Cosa devono ancora capire i suoi giocatori?
Che se siamo uniti possiamo avere buoni risultati. Ma ci vuole tempo, molti giocatori non hanno giocato prima col 4-3-3 e devono cambiare testa. Ci vuole sempre la stessa intensità e disciplina. Ero molto arrabbiato dopo l’Atalanta, nell’intervallo e alla fine. Ma devono giocare bene prima che io mi arrabbi. Credo che abbiano capito, con il Torino la risposta è stata buona.

Joao Mario le è piaciuto nella posizione in cui giocato? Potremmo rivederlo lì anche con Medel?
Non è la sua posizione preferita, lui gioca più offensivo ma ha giocato molto bene. È un gran professionista che aiuta la squadra, che è più importante del singolo.

Eder è davanti a Perisic ora nelle gerarchie, in base a cosa lei fa le sue scelte?
La condizione fisica, come si allena il giocatore e quanta disciplina ha, contro chi giocherà. Così scelgo per vincere le partite. Quando si gioca ogni tre giorni bisogna anche stare attenti agli infortuni. Tutto parte però dalla disciplina nel ruolo. Per me è difficile perché sono tutti giocatori con molta qualità.

Quando vedremo la vera Inter di de Boer?
Io penso solo a domani, contro il Torino siamo stati molto vicini alla mia filosofia. Sicuramente possiamo migliorare molto, ma voglio sempre quella disciplina.

La squalifica di Medel le ha fatto vedere un centrocampo più adatto a lei?
Voglio vedere che i tre centrocampisti possono giocare insieme, ogni partita. Costa molta energia giocare come contro il Torino e dopo la partita mi sono complimentato con loro. Ma sono molto contento di Medel, che dà sempre tutto ed è molto importante per noi. Gli altri devono dimostrare lo stesso.

Che voto si darebbe fino ad oggi come allenatore dell’Inter?
Dieci? No…(ride, ndr). Un sette, posso guardare tutti dritto negli occhi, abbiamo lavorato tanto. Abbiamo fatto molti progressi, sappiamo cosa vogliamo in futuro. Ci sono stati alti e bassi ma dal punto di partenza abbiamo fatto tanti passi in avanti. Mi darei 6,5 su dieci, ma il professore tende a farlo diventare un 7.

Il suo metodo di lavoro favorisce certi comportamenti sbagliati o è casuale quello che accade?
È una strada che vogliamo percorrere, ci sono momenti in cui bisogna frenare, altri in cui andare un po’ a sinistra o un po’ a destra, ma sempre con la stessa filosofia. Sono certo che facendo così alla fine avremo buoni risultati.