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Inter, cessione a mercato chiuso: l’ha richiesto la Lega, ecco il motivo

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29 Marzo 2017 13:50 Di Redazione
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Nel bilancio di chiusura (data di scadenza prossimo 30 giugno) l’Inter dovrà colmare un buco che oscilla dai 20 ai 30 milioni. Ma quest’obbligo non è nulla di preoccupante, è semplicemente uno step del percorso tracciato dal Settlement Agreement che la società nerazzurra ha firmato con l‘UEFA nel 2015. In base a tale accordo, l’Inter dovrà chiudere il bilancio al 30 giugno 2016 con un passivo non superiore ai 30 milioni, siglando invece l’obbligo del pareggio di bilancio per quello in chiusura il 30 giugno prossimo.

Ecco cosa riporta l’edizione odierna de Il Sole 24 Ore

suning inter

L’Inter del gruppo Suning ha registrato una perdita netta di 59,6 milioni nello scorso esercizio, che però dovrebbe rientrare nella soglia dei 30 milioni, se si tengono conto alcuni parametri che l’UEFA considera virtuosi e, dunque, non annoverabili tra gli oneri, come gli investimenti per le strutture e per il settore giovanile; appare più problematica, invece, la situazione per la prossima estate, quando la società nerazzurra dovrà chiudere in pari a fronte di un disavanzo attuale stimato appunto tra i 20 e i 30 milioni di euro. In quest’ottica gli addetti ai lavori hanno ipotizzato una cessione con la quale l’Inter risolverebbe la problematica, rispettando alla perfezione il Settlement Agreement.

Ma l’Inter non può in teoria mettere a bilancio entro il 30 giugno la plusvalenza derivata da una cessione che, inevitabilmente, potrà essere ufficializzata solo dal 1 luglio, quando si aprirà il calciomercato. Ecco perché i nerazzurri potrebbero chiedere alla Lega la possibilità di registrare eccezionalmente la plusvalenza nell’esercizio 2017, nonostante il mercato sia formalmente chiuso al 30 giugno; in caso di diniego, non è escluso che Suning possa reperire nuove sponsorizzazioni in Oriente. Va ricordato che se l’accordo non venisse rispettato, l’Inter sarebbe tenuta a pagare una multa di 7 milioni per una perdita non superiore ai 10; qualora poi il passivo fosse più rilevante, nascerebbe “la necessità di rinegoziare il Settlement Agreement con effetti sanzionatori non determinabili sino al termine della negoziazione” come spiega la relazione al bilancio al 30 giugno 2016.